L'11 ottobre 2013 è stato convertito in legge il decreto-legge n. 93/2013, «recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonchà© in tema di protezione civile e di commissariamento delle province».
Il testo originario del decreto contro il femminicidio è stato modificato alla Camera, dove sono state introdotte disposizioni sulla protezione civile e sul commissariamento delle province, oltre a nuove misure a tutela delle vittime di maltrattamenti e violenza domestica.
La legge ha introdotto aggravanti qualora violenze e maltrattamenti siano commessi contro donne in gravidanza o alla presenza di minori e se le violenze siano commesse da persona legata alla vittima da relazione affettiva.
Nel caso di percosse o lesioni, il Questore può ammonire il responsabile disponendo anche, ed eventualmente, la sospensione della patente.
Se il reato è compiuto in flagranza, invece, «l'arresto sarà obbligatorio anche per i reati di maltrattamenti in famiglia e stalking».
L'allontanamento dalla casa familiare non deve essere disposto dal giudice, ma può essere disposto anche dalla polizia giudiziaria. L'allontanato potrà essere controllato e monitorato attraverso il braccialetto elettronico e le intercettazioni telefoniche.
La querela sporta dalla donna, in caso di gravi minacce ripetute, non può essere più revocata.
Le vittime di stalking, maltrattamenti in famiglia e mutilazioni genitali potranno essere ammesse al gratuito patrocinio legale.
Infine, sono stata introdotte delle norme per combattere il cyberbullismo. In particolare sono state aggravate le pene per frode informatica e furto dell'identità digitale ed è prorogato di 3 anni l'istituto dell'arresto differito per il contrasto della violenza negli stadi.
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