Intervista alla dott.ssa Marialuisa Vallino, psicanalista e consulente tecnico del Tribunale
parte seconda
Le consulenze tecniche d'ufficio nei processi che riguardano i minori
D&F: "Gentile dottoressa, continuiamo con la tematica delle Consulenze Tecniche in casi di affidamento"¦dopo il conferimento dell'incarico, cosa avviene in concreto? Come si svolge la CTU?"
Dott.ssa Vallino: Il primo incontro peritale viene stabilito dal Ctu e generalmente indicato nel verbale d'udienza, gli incontri successivi vengono concordati insieme ai CTP (consulenti tecnici di parte) se le parti li nominano.
A seconda dei quesiti, viene pianificato il lavoro: l'indagine può prevedere incontri presso lo studio del CTU e incontri domiciliari, al fine di valutare l'ambito in cui vive il minore e quello riguardante il genitore non collocatario. Vengono raccolti i dati storico-clinici, anche attraverso gli atti, e poi si procede ad esaminare i soggetti. Lo strumento privilegiato è il colloquio, e sulla base dei quesiti posti, si procede alla raccolta di informazioni. Può essere utile l'impiego di test, purchè se ne faccia un uso appropriato. Importante valutare non solo gli aspetti verbali, ma anche le conferme o contraddizioni espresse in maniera non verbale, l'atteggiamento nei confronti dell'esaminatore, il clima comunicativo tra i partecipanti, la risonanza affettiva e la rispondenza emotiva. Il modo in cui un periziando "si racconta" non sempre avviene attraverso l'uso del linguaggio, e questo è particolarmente vero per i bambini. Il ricorso al disegno, come pure l'allestimento di scenari ludici, può agevolare l'emersione di certi vissuti. Gli incontri genitori figli poi, permettono ulteriori verifiche.
D&F: "In ambito familiare, in che modo rassicurate le persone sottoposte alla indagine peritale, sia i bimbi, sia i genitori ?"
Dott.ssa Vallino: Molto raramente ho incontrato bambini o genitori particolarmente allarmati, e non credo sia utile il ricorso ad un atteggiamento falsamente ottimista o rassicurante per ottenere una buona alleanza. Con i bambini adopero un linguaggio "semplificato", per essere certa che capiscano le domande. Se lo stato emotivo lo consente e il livello cognitivo è adeguato, i più piccoli non mostrano particolari "resistenze" e i contenuti emergono spontaneamente. I genitori sono più inclini a fornire un'immagine irrealistica di sà©.
D&F: Bisogna avere una particolare sensibilità per svolgere incarichi cosଠdelicati!
Dott.ssa Vallino: Non credo. Di certo, nessun lavoro può essere svolto senza passione e convinzione.
D&F: "Come si accorge se i bambini giungono all'incontro con lei, dopo essere stati manipolati psicologicamente dai genitori?"
Dott.ssa Vallino: Quasi sempre uno dei due genitori tenta di indottrinare il figlio o la figlia per dirigere, dall'esterno, i contenuti verbali dei colloqui, ma per fortuna esistono strumenti che consentono di rilevare la mistificazione. E' opportuno sottolineare, da un punto di vista strettamente psicodinamico, il clima di sospetto e timore in cui vivono alcuni bambini, che attribuiscono ora al padre ora alla madre un potere di controllo, presunto o reale, che limita considerevolmente la loro libertà espressiva. Di certo, per un minore entrare in contatto con atteggiamenti ipercontrollanti o accedere al biasimo morale operato da un genitore nei confronti dell'altro non è indicativo di un contesto relazionale-affettivo in grado di promuovere una sana evoluzione psico-fisica.
D&F: "I genitori, all'esito della Ctu, cambiano atteggiamento o tutto rimane invariato?"
Dott.ssa Vallino: Ci sono casi in cui i genitori cambiano radicalmente atteggiamento e casi in cui tutto rimane inalterato. àˆ un po' illusorio pensare che diventi all'improvviso collaborativo chi non ha saputo esserlo prima della separazione. Non ha molto senso assicurare ai figli un rapporto "equilibrato e continuativo" con entrambi i genitori, se quei genitori non sono prima in grado di testimoniare a se stessi il proprio equilibrio e la propria autenticità . L'idoneità genitoriale non consiste unicamente nel garantire una serie di cure fisiche, preservare i figli da pericoli esterni, favorire le competenze cognitive e gli scambi con i coetanei, ma consiste anche nel promuovere in quei figli un corretto processo di acquisizione dell'identità quanto dell'alterità . E questo non sempre avviene. Pur nelle amorevoli cure e attestazioni di affetto, molti bambini corrono il rischio di fondare la propria identità su un gioco di forze contrastanti, su paradossi relazionali, all'interno dei quali ogni libera espressione del Sà© viene interdetta. La CTU non ha il "potere" di trasformare certe dinamiche, può semmai essere il primo passo verso il cambiamento. Non a caso, molti Consulenti consigliano percorsi psicoterapici o di sostegno alla genitorialità , precisandone le motivazioni. Se poi nella realtà , la mediazione e la psicoterapia non vengono effettuate, non è colpa degli operatori"¦Decidere di mettersi in discussione è il passo più difficile"¦
D&F: "Esiste una differenza tra la CTU in ambito civile e quella in ambito penale, dal momento che lei è anche criminologo?"
Dott.ssa Vallino: Le differenze in ambito civile e penale dipendono dall'oggetto dell'indagine peritale e dal contesto che l'ha determinata.
Nella nostra realtà , gli incarichi di matrice criminologico-investigativa in ambito giudiziario, in qualità di CTU o CTP sono limitati.
Il criminologo è chiamato a fornire al proprio committente un profilo di personalità di un condannato o di un detenuto in una prospettiva criminologica, in relazione alla genesi, alla dinamica dell'azione delittuosa e alla predittività di una determinata condotta. Più frequentemente si interviene nelle procedure giudiziarie, penali e civili, relative agli abusi sessuali nei confronti dei minori, dove occorra indagare l'idoneità psichica a rendere testimonianza, l'attendibilità delle testimonianze rese, gli indicatori psicologici di abuso e cosଠvia"¦Quando mi occupo di adulti e non di bambini, in ambito penale, mi capita di dover valutare se il soggetto sia in grado di percepire genericamente il significato delle attività processuali che lo riguardano o se, sulla base di alterazioni psichiche attuali, fosse capace di intendere e di volere al momento del fatto, tenuta presente la natura del reato a lui contestato. Può capitare anche di dover fornire degli indicatori sulla pericolosità sociale. Occorre precisare che in termini psicopatologici o criminologici il comportamento umano viene comunemente individuato come conforme, difforme, deviante, delinquenziale, patologico ed analizzato secondo i sistemi nosografici categoriali più accreditati.
Il comportamento di un individuo, in termini strettamente psicologici, è espressione del suo funzionamento in un preciso contesto esistenziale e in una determinata fase della sua storia individuale, ma è anche rivelazione del suo "stile di vita", coerente con aspetti strutturali e funzionali del Sà©.
D&F:
Ringraziamo la dottoressa Vallino e la congediamo per il momento.
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