La tematica relativa alle modalità di relazione e comunicazione tra scuola e famiglia, è diventata negli ultimi anni oggetto di un dibattito molto intenso e molto sentito.

I cambiamenti sociali e culturali di cui è stata oggetto la famiglia moderna, hanno posto il sistema-scuola davanti ad una serie di nuovi compiti, quasi ad una sfida: quella di essere in linea con i tempi tenendo però ben presenti i propri fondamenti sociali, culturali e valoriali.

Storicamente questi due istituti fondamentali per la crescita della persona erano realmente separati, per il fatto che la famiglia, in passato, delegava alla scuola tutta una serie di compiti, riconoscendone la sua autonoma autorità.

La presenza attiva della famiglia all'interno della scuola è invece cresciuta nel tempo, dopo che da entrambe le parti si è avvertita sempre più la necessita di confrontarsi e di scongiurare il rischio di autoreferenzialità. Scuola e famiglia in unità di intenti hanno elaborato una nuova consapevolezza del proprio ruolo e del contributo che esse sono in grado di dare alla costruzione di una comunità educante.

Oggi, parlare di rapporto scuola-famiglia significa fare riferimento ad aspetti di relazione, compartecipazione e collaborazione.

Il progetto di rappresentanza delle istituzioni e delle famiglie nella scuola si era concretizzato con l'emanazione dei decreti delegati (DPR n. 416 del 31 Maggio 1974), che di fatto istituivano gli Organi collegiali di Circolo e di Istituto.

Ma solo dall'anno scolastico 2000/2001, a seguito della legge 59/1997, e del successivo DPR 257/1999, è stata riconosciuta autonomia e personalità giuridica alle istituzioni scolastiche e sono state definite le forme e i contenuti della vera e propria autonomia..

Uno degli scopi fondamentali che l'Autonomia Scolastica si è subito prefissata di perseguire è una condivisione di intenti tra le istituzioni scolastiche e le famiglie.

Le famiglie sono così entrate di diritto nella vita democratica della Scuola

Gli organi collegiali della scuola, ad eccezione del collegio dei docenti, prevedono sempre la rappresentanza dei genitori e sono tra gli strumenti che possono garantire sia il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche sia il raccordo tra scuola e territorio.

Rappresentati dei genitori vengono eletti con regolari elezioni, una volta all'anno entro il 31 Ottobre. Questi rappresentati, tra gli altri compiti , hanno quello di partecipare ai Consigli di Classe nei quali sono eletti e qui si fanno da tramite tra gli altri genitori che rappresentano e l'istituzione scolastica.

In ogni scuola è poi prevista la presenza di un Consiglio di Circolo (scuola primaria) e di istituto (scuola secondaria), eletto di norma ogni tre anni e tra i componenti sono previsti otto genitori. Un genitore, eletto a maggioranza, presiede lo stesso consiglio. Il Consiglio di Istituto interviene in merito ai principali aspetti riguardanti l'organizzazione e la programmazione delle varie attività della scuola.

Esiste anche una Giunta Esecutiva che prevede, tra l'altro la presenza di due genitori, che ha il compito di verificare i conti, i preventivi ed esprimere pareri e proposte di delibera.

Da educatrice che si relazione quotidianamente con il mondo dell'adolescenza, un mondo caratterizzato da tanti disagi relazionali, testimonio ogni giorno di come la scuola abbia bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall'emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. E tale progetto diventa molto più necessario in un territorio come quello della provincia calabrese, ad alto rischio di dispersione scolastica e ad alto rischio di devianza giovanile. Quando e dove le famiglie sono presenti attivamente nella vita dei propri figli, ho sperimentato come sia necessario coinvolgerle alla vita scolastica non solo negli spazi canonici di rappresentanza, ma coinvolgendoli anche in momenti di incontro estemporanei, utilizzando gli spazi che la scuola mette a disposizione. Spesso i momenti di incontro informale (feste, spettacoli, assemblee, manifestazioni sportive) ma anche opportunità più formali come gli sportelli di ascolto per ragazzi e per ragazzi e genitori, possono essere proficuamente utilizzati come occasioni di confronto con le famiglie, che entrano così in contatto con gli spazi usufruiti dai loro figli, vedono dove essi trascorrono la maggior parte del loro tempo, dove studiano, apprendono, si relazionano.

Ho potuto testimoniare che, se è sentito il senso di appartenenza alla scuola da parte delle famiglie , viene spontaneo per esse attivarsi per renderla migliore e per potenziarne le risorse.


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