Lo scorso 7 febbraio e' entrato in vigore Ufficiale il Dlgs che elimina le discriminazioni ancora presenti nelle norme, anche in termini di sostantivi utilizzati, tra figli nati nel e nati fuori il matrimonio. Il Decreto legislativo 28.12.2013 n° 154, G.U. 08.01.2014 e' la seconda tappa obbligata prevista da una legge attesa da decenni, la legge 219 del 2012. Il Decreto Legislativo, mettendo mano a numerosi articoli dei nostri codici, tra le tante novità porta a compimento quanto richiesto dalla legge ...sostituire in ogni norma ed articolo di legge la parola potesta' genitoriale con responsabilità genitoriale. L' epocale novità riporta la nostra memoria alla abolizione della patria potesta' che sancì la fine del padre padrone, del capo famiglia o dello ius vitae necisque di qualche secoluccio or sono. L' anacronistico termine potesta' riportava immediatamente alla idea di una piena, forte supremazia dei genitori ed di una altrettanto forte subordinazione dei figli. La potestà parrebbe dire "io comando tu obbedisci perché io so' cosa e' meglio per te a priori senza ma e senza se".... Leggere ora responsabilità genitoriale cambia immediatamente la prospettiva in maniera a dir poco miracolosa......chi legge, operatore del diritto o meno, immediatamente sente fortemente dentro se' il valore di questo sostantivo.Se la potestà rinviava immediatamente a concetti di comando da una parte e di subordinazione dall' altra, il termine responsabilità immediatamente cambia la prospettiva.Il genitore non ha il potere sul figlio ne ha una grande immensa responsabilità e genitori e figli ritornano sullo stesso piano...anzi i figli vengono messi su di un piedistallo. E di rimando non v'e' più un potere da esercitare ma un vaso di cristallo da portare in mano con delicatezza. Non serviva questo termine in verità a renderci genitori migliori...perché a prescindere dalla terminologia della legge ....ogni genitore in cuor suo ha proprio, sin dal primo pianto del figlio, da sempre il termine responsabilità e non potestà. Un mio maestro di vita mi ripete spesso...noi moriamo ogni giorno attorno ai nostri figli, ma non ce ne dobbiamo fare accorgere...per non trasmettergli le nostre ansie. Un buon genitore certo non ha bisogno di norme di legge, continuerà a fare bene. Così come un cattivo genitore non viene certamente impressionato dal nuovo termine responsabilità...continuerà a fare male. E quindi non si parlerà più di decadenza e sospensione dalla potestà genitoriale ma di decadenza o sospensione della responsabilità genitoriale... Sicuramente la nuova terminologia e' molto suggestiva....e molto più bello leggere nei dispositivi delle sentenze o negli accordi di separazione o divorzio "i genitori hanno l'affidamento condiviso dei minori con esercizio disgiunto della responsabilità genitoriale ordinaria e congiunto della responsabilità genitoriale non ordinaria". Chissa' se la maggiore consapevolezza di essere responsabili e non esercenti la potestà non cambi anche la prospettiva dei tanti, purtroppo, genitori in conflitto nei giudizi che riguardano direttamente od indirettamente i loro figli. La legge come Gibran oggi ci dice fortemente i vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie della brama che la Vita ha di se stessa. Essi vengono attraverso voi ma non da voi, e sebbene siano con voi non vi appartengono...." *avvocato del Foro di Bari
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