di Umberto De Marco*

Una volta c'è stata una storia d'amore, fatta di passione, di momenti di intimità , di passeggiate mano nella mano e di notti trascorse a rotolarsi nel letto... poi tutto è finito. A volte lentamente, in modo appena appena percettibile, altre volte invece in modo violento ed improvviso. Non importano i dettagli, ciò che è fondamentale è che adesso tutto ciò che resta di quel matrimonio è la voglia di libersene, assieme al coniuge e, possibilmente, il più in fretta possibile.
C'è però una cosa che dovresti sapere riguardo al divorzio: è il miglior modo per rimanere attaccato al coniuge.
Lo so, può sembrare un controsenso, ma ci sono una serie di ragioni molto pratiche che fanno in modo che, non appena si avvia un divorzio, il desiderio di sbarazzarsi dell'altra persona diventa un po' come quei desideri espressi in alcune favole a dei Geni della lampada cattivi che, fingendo di offrire ciò che il protagonista vuole, lo costringono ad un inferno in cui sconta proprio tutto ciò da cui si voleva liberare.
I motivi per cui questo accade sono molto semplici.

LE PRATICHE DI DIVORZIO DURANO ANCHE ANNI
Questo significa che per tutto questo tempo l'attenzione non può che essere rivolta all'ex coniuge. Infatti, la mente ha la capacità di "archiviare" un pensiero solo quando sa che ogni preoccupazione legata ad esso è ormai conclusa. La parola fine, invece, in questo caso viene messa solo dopo anni: il che rende il pensiero dell'ex partner un pensiero fisso sul quale la mente (anche a livello inconscio) ritorna quotidianamente. Al punto tale che l'idea del coniuge può diventare molto più presente di quanto non lo fosse quando la relazione era ancora salda.
(Per non parlare poi dell'enorme spesa di denaro che comporta!)

LA SENTENZA EMESSA DAL GIUDICE NON SEMPRE TIENE CONTO DEI VERI BISOGNI DELLE PARTI
Spesso la sentenza è un compromesso dove entrambe le parti ottengono ciò che nessuno di loro voleva. Il che è anche normale se ci pensi: i criteri secondo cui vengono espresse le sentenze sono prettamente legali e non possono tenere in considerazione i bisogni emotivi delle parti (per quanto spesso si sforzino di farlo).

SPESSO IL DIVORZIO NON E' UNA SEPARAZIONE MA UNA GUERRA
Molte persone si rivolgono all'avvocato non per gestire nel modo più civile possibile la fine di un rapporto ma per "fargliela pagare". Diventa una vera e propria guerra di trincea, di quelle che puntano sul logoramento fisico e mentale del nemico. Il che visto dall'ottica della rabbia generata dalla varie cause che hanno portato alla separazione è più che naturale, ma è decisamente autolesionista se visto da una prospettiva più ampia.
Come detto sopra, le pratiche possono durare anche anni: immagina cosa vuol dire vivere per anni col pensiero di volerla far pagare a qualcuno (che a sua volta, per forza di cose, vuol farla pagare a te): liti furibonde, strategie sempre diverse da mettere in pratica... insomma, è il miglior modo per esiliare dalla propria vita la serenità .
La grande beffa, però, è che da un punto di vista psicologico non esiste niente di meglio per fare in modo che l'ex coniuge resti all'interno della propria vita che dichiarargli guerra. Quando si sta in guerra, infatti, il primo pensiero al mattino e l'ultimo la sera va proprio al nemico. Cosà¬, se anche fisicamente non è al tuo fianco, la sua idea è costante. Spesso molto più presente di quanto non lo fosse durante il matrimonio.

Ovviamente esiste una soluzione alternativa, ma per metterla in pratica devi fare alcune cose:
- Comprendere che ogni guerra crea enormi danni anche a chi la vince, al punto tale da poter affermare che non esiste un vincitore, ma solo qualcuno che ha subito meno perdite.
- Accettare l'idea che solo tu e il tuo ex coniuge potete decidere cos'è meglio per voi e, eventualmente, per i vostri figli.
- Notare il modo in cui ogni elemento su questo mondo è legato a tutti gli altri, cosଠcome il benessere del singolo è collegato a quello dei suoi simili. Questa idea è fondamentale, perchè è l'unico modo per arrivare ad una mediazione pacifica e veloce, attraverso una forma di collaborazione che rende veloce ed efficaci le pratiche.
- Renderti conto che la relazione è finita e che nessuna vendetta la riporterà indietro, anzi, ti farà solo restare ancorato nel passato, completamente incapace di guardare al futuro. L'unico modo per riprendersi la propria vita, per orientarsi verso ciò che desideri davvero è lasciarsi alle spalle il passato e comprendere ciò che vuoi davvero rispetto a te stesso.

Attraverso la Mediazione è possibile aggirare gli ostacoli del divorzio, per mettere i coniugi nella posizione di poter decidere per sà© i loro accordi.
Ovviamente, questo è impossibile se mancano i presupposti appena elencati sopra. Ma, quando sono presenti, ecco che si apre uno spiraglio che rende possibile la comunicazione tra le parti, in grado di risolvere in tempi brevissimi l'accordo tanto agognato.
Fondamentalmente è una tua scelta: vuoi affrontare una lunga e logorante guerra o vuoi una pace veloce? Preferisci arrivare ad un compromesso che non ti accontenta o essere tu a stabilire cos'è meglio per te? Vuoi restare ancorato per anni alla tua vecchia relazione o preferisci orientarti verso la tua nuova vita? Vuoi vivere nel costante pensiero rabbioso dell'ex coniuge, o preferisci liberartene per riempire la mente solo di pensieri che ti fanno sentire bene?
àˆ una decisione che spetta solo a te!

* Sociologo, formatore PNL, esperto di comunicazione


Tags: